Uno degli eroi di questa storia Gianfranco Miccichè L'altro eroe Marcello Dell'Utri Miccichè torna alla carica per "il partito del Sud"creatura sua e di Marcello Dell'Utri:"“Miccichè non ha mai parlato di un partito, ma di un movimento. Un movimento meridionalista, nell’ambito del Pdl. Che faccia riferimento all’unico punto di riferimento possibile, cioè a Berlusconi. Non una cosa contro”.
In un’intervista rilasciata al quotidiano “La Stampa”,nel Luglio di quest'anno, il senatore di Forza Italia puntualizzava le prospettive di un’aggregazione politica che avesse come focus la difesa degli interessi del meridione d’Italia,dissociandosi però da Raffaele Lombardo, che minaccia di non appoggiare il governo nei provvedimenti che vanno a sfavore del Sud. “Lombardo è un’altra cosa. Ha fondato un partito che si chiama Movimento per le Autonomie. E’ autonomo. Ha tutta la leggittimità per dire quel che vuole. Ma il suo pensiero non ha nulla a che fare con quello di Miccichè”. lo stesso Miccichè spiega le sue ragioni in un’intervista al Corriere della Sera, con la quale spara a zero contro il governo di cui fa parte, il partito che ha contribuito a fare nascere, il ministro più importante dell’esecutivo, il “leghista” Giulio Tremonti, e sostiene che il partito del Sud bilancerebbe il peso della Lega e otterrebbe il consenso dei meridionali senza scontentare la Lega che dal meridionalismo diventato partito trarrebbe indubbi vantaggi grazie alla contrapposizione Miccichè non dice nulla di nuovo, ma ciò che vuole lo esplicita in modo chiaro. Vuoleconvincere Silvio Berlusconi che questa cosa sà da fare, altrimenti il futuro sarà sempre più nero. Il governo, è in mano alla Lega, “un monocolore leghista”, e questo non può che scontentare gli elettori del Mezzogiorno, che alla distanza finiranno con l’allontanarsi dal Pdl. Miccichè ha la delega sul Cipe, il comitato interministeriale per la programmazione economica, ed ha sperimentato di persona le difficoltà di ottenere qualcosa da Tremonti. Sono ancora aperte le ferite per il trasferimento dei Fondi Fas alla Sicilia, fondi che furono congelati e, in parte, spesi per interventi al Nord. “Nel precedente governo Berlusconi, quando ero ministro dello Sviluppo e della coesione, una volta portai in consiglio dei ministri un provvedimento a favore del Mezzogiorno che, nonostante non costasse una lira, scatenò l’opposizione dei colleghi della Lega”, racconta al Corriere della Sera Miccichè. “La discussione finì solo quando Berlusconi mi chiamò fuori dal consiglio e, allargando le braccia, mi disse: 'Gianfranco, io lo so che tu hai ragione, ma vedi loro sono un partito e tu no'. Ecco, allora il presidente mi illuminò”. Ancora Dell'Utri,riferendosi al partito di Lombardo:“Sono due cose affini, ma non uguali” il che chiarisce il presunto appoggio di Berlusconi al progetto politico. “Veramente Miccichè ha detto ’sono sicuro che si fa il programma di un movimento del Sud, Berlusconi non può che approvare’. E’ una cosa un po’ diversa.Spazza definitivamente via l’eventuale contributo di politici dell’opposto schieramento. “Chiacchiere. Confusione appunto – spiega Dell’Utri - Questo è quel che vorrebbero le sinistre. Per dire che anche da quella parte ci sono forze centrifughe”. Dell'affermazione di Berlusconi il sottosegretario siciliano si è servito durante la gestazione del partito del sud, durata alcuni mesi e poi conclusa nel nulla di fatto per la opposizione dello stesso primo ministro e dell’intero stato maggiore Pdl, con qualche eccezione. Lo stop fu necessario per dare ossigeno al governo Lombardo. Il governatore aveva azzerato il suo esecutivo, provocando la protesta dei una larga fetta del Pdl e dell’Udc. Per potere mettere insieme i cocci della coalizione, sia Miccichè quanto Lombardo avevano dovuto promettere, sottobanco, che del Partito del Sud non si sarebbe parlato. Ora torna alla carica,Miccichè, slegato però dall'iniziativa di Lombardo. È impensabile infatti che Raffaele Lombardo rinunci al suo Movimento per l’autonomia, per fare nascere un partito che sia un clone del Pdl col compito di raccogliere il consenso dei meridionali. Ciò che Miccichè torna a proporre, infatti, non ha nulla a che vedere con l’iniziativa politica di Lombardo “dormiente” per il bene della coalizione di centrodestra in Sicilia. Coalizione che, peraltro, è a pezzi, nonostante la rinuncia al partito del Sud. Difficilmente Miccichè riuscirà a convincere Berlusconi sul partito del sud. Difficilmente riuscirà a convincere lo stesso suo alleato,Lombardo, sull’opportunità di farlo nascere ad immagine e somiglianza del Cavaliere. Intanto Miccichè scende ancora in campo a difesa di "compariello"Dell'Utri dichiarandosi stufo:"Su Dell'Utri l'ennesima cazzata!"riferendosi alle ultime dichiazioni del pentito Spatuzza,e affermando con assoluta certezza la totale estraneità a vicende di mafia del buon Marcello:"Sono stufo di affrontare un argomento che ha solo del ridicolo!-scrive in un articolo a sua firma- Stufo, ma mai domo, perché mai accetterò di starmene a guardare, mentre continuano, imperterriti, a gettare fango su un uomo di raffinatissima cultura, che ha cambiato il volto di questo Paese e lo ha salvato da un destino, quasi scritto, di oscurantismo sinistroide, fondando Forza Italia. Con coraggio!-continua-Perché già allora sapeva che un prezzo lo avrebbe pagato (nessuno però, neanche lui, poteva immaginare quanto alto potesse essere quel prezzo). Ecco che allora, stanco ma non domo, affido alle parole dello stesso Marcello Dell’Utri il mio ennesimo grido di protesta e d’indignazione: “Sono tutte grandi cazzate di cui, per fortuna, riesco ancora a ridere. E´ tutto un teatrino che mi fa divertire. Lo faccio passare, altrimenti il danno sarebbe maggiore di quello che viene dalle sentenze. C´è tutta un´organizzazione per dare rilevanza mediatica a delle banalità: evidentemente ci sono obiettivi superiori. Quando tutto sarà finito, ci sarà da fare una riflessione su come sono state condotte alcune inchieste nel nostro Paese. Perché i magistrati, invece di perdere tempo con me, non indagano su chi ha fatto le stragi? I tre processi per l´eccidio di Borsellino pare siano stati un fallimento e non potrà passare sotto silenzio. E invece se la prendono con me e con i carabinieri. La procura tenta di condizionare il processo come hanno detto i miei avvocati. Il fatto che io sia stato il punto di riferimento dopo le stragi per la presunta trattativa tra mafia e Stato è un´assurdità così grossa che non ha bisogno di commenti. E´ una cosa allucinante! I Graviano non li conosco, mai visti, mai sentiti, neanche per telefono. Ho già detto nel processo chi conoscevo e con chi ho parlato”.Dell’Utri sarà un raffinato intellettuale ma è certo che non frequenta solamente biblioteche visto che fu accertato fare parte degli invitati in un matrimonio di uno dei più importanti trafficanti internazionali di droga. Insomma amicizie incomprensibili per un fine bibliofilo. Lo stesso Miccichè non è poi quella personcina per bene che vuole fare intendere,vorrei ricordare un episodio (Agosto 2002),prontamente insabbiato,quando fu arrestata una persona,certo Alessandro Martello che introduceva cocaina al Ministero delle finanze,Miccichè era viceministro all'epoca, guarda caso questa persona era di Palermo e nel giro delle conoscenze dello stesso Gianfranco Miccichè (per la precisione aveva anche collaborato alla campagna elettorale del nostro eroe)chissa chi andava a trovare al ministero . Ecco chi sono i nostri eroi i cavalieri senza macchia e senza paura che si ergono a paladini del Sud ,addirittura fondando un partito in suo nome:cari cavalieri scendete dal cavallo e andate a farvi fottere.........aloi calabrese
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